“Nei vent’anni trascorsi dalla caduta del Muro, sono stato nella Berlino
nuovamente capitale moltissime volte. E l’ho vista cambiare come nessun’altro
luogo in Europa, o forse nel mondo: con i vuoti lasciati dai bombardamenti
che uno via l’altro venivano riempiti da scintillanti edifici progettati
da celeberrimi architetti, e le ferite aperte dai kalashnikov sulle facciate dei
palazzi nell’aprile del 1945 che una per una venivano infine cancellate, come
i segni del tempo sul volto di una vecchia signora in realtà bellissima ma fatalmente
tentata dalle mirabolanti promesse della chirurgia estetica. Oggi
che Berlino non profuma più di cantieri, i vuoti sono merce rara, e così le cicatrici
dell’ultima battaglia combattuta sul nostro vecchio continente; e pazienza
se non pochi dei nuovi scintillanti edifici restano sfitti. Berlino tuttavia
resta la città più giovane d’Europa o forse del mondo, proprio come all’epoca
in cui il Muro era ancora in piedi. Difficile vedere altrove un tale numero
di passeggini e aree gioco, per tacere dei bar e delle gallerie d’arte e dei
locali alla moda. Malgrado sia fortemente indebitata, quella in riva ai fiumi
Sprea e Havel è anche tra le capitali più verdi, vivibili ed economiche. Certo
dai primi anni ’90 quasi tutto è cambiato, e solo chi ha più di trent’anni riesce
ancora a distinguere l’Est dall’Ovest. Tra un viaggio e l’altro, parlando
con qualche ex cittadino della Repubblica Democratica, ho poi scoperto che
non sono il solo a cui dal 9 novembre 1989 manca qualcosa. Intendiamoci:
malgrado nel frattempo in tanti abbiano provato sulla propria pelle licenziamenti
e disoccupazione, e nonostante siano tornati in auge cibi e bevande
prodotti dalle marche in voga nella ex DDR, è assai difficile sentirsi dire che
l’oggetto della mancanza è il vecchio regime. Ma più d’uno, a cominciare dallo
scrittore Thomas Brussig, tra i primi a raccontare nel romanzo Eroi come noi
la caduta del Muro, mi ha detto che quel 9 novembre di vent’anni fa è sparito
improvvisamente l’Altrove. E con esso la possibilità di sognarlo.”
dalla prefazione di Giuseppe Culicchia alla Guida alla Berlino ribelle
(i libri ordinati saranno spediti a partire da lunedì 11 novembre)