Queste brevi, fulminanti lezioni tenute da Chone Shmeruk all'Università di Varsavia subito dopo la caduta del Muro di Berlino sono una delle migliori introduzioni al mondo yiddish e alle sue problematiche. In maniera concisa, ma mai banale l'autore delinea i sette secoli di vita della lingua yiddish: dalla sudditanza ai dettami e alle forme bibliche allo sviluppo impetuoso e imprevedibile avvenuto a cavallo fra le due guerre mondiali, fino all'opera di Isaac Bashevis Singer, ultimo grande esponente della letteratura yiddish e unico Nobel di questa lingua.
Il libro è arricchito da un'introduzione di Antony Polonsky, uno dei migliori studiosi di questioni ebraico-polacche, e da un'accurata bibliografia di letteratura yiddish pubblicata in lingua italiana curata da Daniela Mantovan Kromer.
Chone Shmeruk
Nato a Varsavia nel 1921, è stato forse il maggiore studioso di lingua e cultura yiddish dell’intero ’900. All’ingresso dei nazisti in Polonia si rifugia in Unione Sovietica, dove rimane fino al 1946; emigra in Israele nel 1949. Professore di Storia ebraica e quindi di Lingua e letteratura yiddish all’università ebraica di Gerusalemme, dal 1982 è stato direttore del Centro studi sulla storia degli ebrei polacchi. Nel 1996, un anno prima di morire, riceve il Premio statale israeliano e la Croce per la rinascita della Polonia, fra le massime onorificenze dei rispettivi paesi.
Alon Altaras, l'Unità, 08/01/2005
Yiddish, la lingua degli umili che conquistò il Nobel