Milano, anni ’70. Flavia, giovane donna della buona borghesia, conduce una vita apparentemente invidiabile: un marito prevedibile e noioso, una madre accanita giocatrice, le cene in società, l’analisi più volte a settimana, l’amante. Nonostante tutto, o forse proprio per questo, prova un’alienante difficoltà a vivere, e decide che il modo migliore di rapportarsi agli altri è quello di usare le frasi fatte dei manuali per l’apprendimento delle lingue straniere.
Ironico e un po’ surreale, il romanzo traccia il ritratto di una difficoltà esistenziale forse senza scampo.
DISPONIBILE SOLO PRESSO L'EDITORE
Giancarlo Orsenigo
Nato nel 1929 a Milano, attivo nei movimenti culturali dagli anni ’50, ha collaborato a riviste di cinema, di teatro e di letteratura. Ha esordito in letteratura con il romanzo La porta (1972), cui hanno fatto seguito Diario di ore vuote (1990), Livingstone, pagine apocrife (1992, Premio Alassio), Quelli dell’EIA (1993, premio Prosa). Ha dipinto ed esposto con lo pseudonimo di Gorsenio.

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