Due racconti d’amore, La lingua degli angeli e Il suo nome è Otranto, ambientati in un sud fuori dal tempo: nel primo San Biagio dà l’incarico a un giovane marinaio di curare il restauro della chiesa a lui dedicata, e lo conduce, attraverso un percorso tortuoso, alle nozze con la bella Regina; nel secondo i fantasmi che abitano un misterioso castello tramano in favore di due giovani innamorati. L’accurata, sensuale, colorita descrizione dei personaggi e dei luoghi rimanda per la luce e la bellezza dei colori alla tradizione della pittura napoletana.
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