Straordinari racconti che ci parlano di un Brasile cinico e violento, ma illuminato da lampi di ironia e di divertimento, diverso dalle solite cartoline per turisti.
“Proibirlo è stato poco. Chi lo ha scritto dovrebbe marcire in galera, e anche chi lo ha aiutato”: con queste parole nel 1976 la giunta militare al potere decretò la morte per censura di Feliz Año Novo, ritenuto troppo brutale e osceno.
DISPONIBILE SOLO PRESSO L’EDITORE
Rubem Fonseca
Nato nel 1925, è scrittore e sceneggiatore brasiliano. Ex commissario di polizia, ha eseordito in letteratura nel 1963 con la raccolta Os prisoneiros . Le sue opere sono scritte con uno stile secco e diretto, e nei suoi romanzi appare spesso solo il lato peggiore degli uomini, descritti come “animali violenti che vivono al margine di un mondo fatto di assassini, prostitute, poveri e poveri”.
Per molti critici è l’autore contemporaneo che ha meglio reso l’idea della povertà della gente in Brasile per la narrazione distaccata, lo stile crudo e il gusto del paradosso.

Moacyr Scliar
Il centauro nel giardino

Bernardo Carvalho
Undici

Moacyr Scliar
L’orecchio di Van Gogh

Moacyr Scliar
La donna che scrisse la Bibbia

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Eredità colpevole

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La maledizione di Rasputin

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Sindrome da panico nella Città dei Lumi

Gianluca Di Dio
La Sublime Costruzione

Matteo Marchesini
Miti personali

Wolf Wondratschek
Autoritratto con pianoforte russo
