Ana trascorre ogni estate su un’isola
della Dalmazia affidata alle cure della nonna
Nada, che ha vissuto la tragedia della guerra
e dell’occupazione fascista, fuma una sigaretta
dopo l’altra e proibisce alla nipote di parlare
in tedesco: la lingua di suo padre, la lingua
dell’Austria, dove la bambina passa il resto
dell’anno. Due lingue, due luoghi, un padre
assente, una nonna ammirata e temuta,
il fantasma del secondo conflitto mondiale:
tutto questo compone il tessuto di una
narrazione potente e mai scontata, sostenuta
da uno stile affilatissimo, in cui la piccola
protagonista si rifugia nelle zone
di intraducibilità che ogni lingua racchiude. Due lingue, due luoghi, un padre
assente, una nonna ammirata e temuta,
il fantasma del secondo conflitto mondiale:
tutto questo compone il tessuto di una
narrazione potente e mai scontata, sostenuta
da uno stile affilatissimo, in cui la piccola
protagonista si rifugia nelle zone
di intraducibilità che ogni lingua racchiude.
Anna Baar
Nata a Zagabria nel 1973,
dal 2012 pubblica
racconti, saggi e poesie. Il colore
della melagrana, uscito in patria
nel 2015, è il suo primo romanzo,
cui è seguito nel 2017 Als ob sie
träumend gingen [Come se
camminassero sognando],
vincitore del Premio Theodor
Körner. Nel 2022 ha ricevuto
il Großer Österreichischer
Staatspreis, il più alto
riconoscimento in ambito
culturale in Austria.
Luca Scarlini, Alias Domenica, il manifesto, 03/12/2023
Spiriti di morte sull’invalicabile confine della lingua: un romanzo di Anna Baar
Peter Pisa, Kurier, Internazionale, 24/11/2023
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