Una scrittrice promuove il suo libro alla tv francese. Un uomo rimane sconvolto dall’apparizione: la scrittrice è la figlia della donna che ha assassinato trent’anni prima. Condannato all’ergastolo e poi uscito per buona condotta, conduce ora un’esistenza qualunque, reinserito nella società come giardiniere municipale a Nogent-le-Rotrou. Proprio qui l’autrice presenterà il libro cinque giorni più tardi, e per l’ex detenuto inizia un conto alla rovescia destinato a scuotere l’ordine di una quotidianità pazientemente ricostruita. Mescolando storia intima e finzione in un evocativo realismo poetico, Sophie Daull fa rivivere sulla pagina una vicenda personale raccontandone la violenza e il dolore, il tentativo di lavare via la colpa o la memoria, interrogandosi su cosa sia a determinare ciò che si diventa, sulla possibilità del pentimento e del perdono.
Sophie Daull
Attrice
di teatro e scrittrice francese.
A soli vent’anni, nel 1985, perde
la madre, vittima di un omicidio.
Dopo la morte improvvisa per
malattia della figlia sedicenne,
si avvicina alla letteratura.
Nel suo primo romanzo, Camille,
mon envolée (2015) ricostruisce
la vicenda della figlia, mentre
il secondo, La suture (2016),
è dedicato alla madre. Nel 2019
ottiene il Premio dell’Unione
Europea per la letteratura
con Il lavatoio (2018), suo terzo
romanzo.
Patrizia Violi, La Lettura, Corriere della sera, 13/06/2021
L’assassino è diventato vegano eppure l’anima non si smacchia
Sabina Minardi, L'Espresso, 02/01/2022
Bookmarks/i libri
Luciana Grillo, L'Adigetto.it, 13/10/2021
Storie di donne, letteratura di genere
Angelo Di Liberto, modus legendi, 19/09/2021
Lavare via la colpa
Alessandra Fontana, La lettrice controcorrente, 01/07/2021
Recensione
Elisa Barbera, MangiaLibri, 30/06/2021
Scheda
Virginie Bloch-Lainé, Libération, Internazionale, 25/06/2021
Scheda ***
Antonio Pagliuso, recensionilibri.org, 20/06/2021
Recensione