

L’ingenuo ingegner Marek inventa un “carburatore” che disintegra completamente la materia, convertendola in energia utilizzabile a scopi industriali. G.H. Bondy, presidente della MEAS, s’impossessa del brevetto prodigioso per trasformarlo in un affare di proporzioni mondiali. Carburatori vengono installati un po’ ovunque. C’è solo un problema: della materia disintegrata sopravvive una sorta di gas, l’Assoluto, che genera in chi lo inala stimoli religiosi e irrefrenabili attacchi di bontà. L’improvvida invenzione scatena una catastrofe industriale, scontri tra le religioni, baruffe diplomatiche, una guerra santa in Germania e un immane conflitto senza più confini, tra visioni apocalittiche e bordate di satira. Il libro è stato cofinanziato dal programma Europa creativa dell’Unione europea nell'ambito del progetto “Bridging the gap with Eastern European literatures”.
Karel Čapek
(1890-1938)
il più importante scrittore ceco
della prima metà del ’900.
Tra le sue opere: Racconti da una
e dall’altra tasca, La vita e l’opera
del compositore Foltýn, il dramma
R.U.R. e, sempre per il teatro,
L’affare Makropulos. Pubblicato
nel 1922, La fabbrica dell’Assoluto
è il suo primo romanzo e darà
l’avvio a un’avvincente trilogia
fantautopistica che proseguirà
con La cracatite (1924) e La guerra
con le salamandre (1936).
Maurizio Ferraris, La Stampa, 30/08/2022
L’immortalità è una seccatura
Martina Mecco, Andergraund Rivista, 25/11/2020
“La fabbrica dell’Assoluto” di Karel Čapek come critica alla modernità
Angelo Di Liberto (I consigli di Billy), La Repubblica Palermo, 22/10/2020
La fabbrica del sublime alla fine produce guerra
Enzo D'Andrea, MeLoLeggo, 25/09/2020
Recensione
Alberto Spinazzi, Sul Romanzo, 16/09/2020
Lo strapotere delle macchine.
Eva Luna Mascolino, SoloLibri, 12/09/2020
Recensione
Goffredo Fofi, Internazionale, 21/08/2020
Dio allo stato gassoso
Patrizia Violi, La Lettura, Corriere della sera, 02/08/2020
Il gas della perfezione distrugge il mondo
Paolo Mauri, La Repubblica Robinson, 18/07/2020
Mio Dio che caos!

Stanisław Lem
Febbre da fieno

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