Un ingente patrimonio finisce per sbaglio sul conto corrente di un piccolo impiegato, che tenta di sfruttare quest’occasione unica. Un ragazzino cerca un diversivo alla noia delle vacanze estive e lo trova nella violenza immotivata. Un elettricista-filosofo descrive la sua passione: il fuoco...
Con l’abilità dell'inventore di storie, Kehlmann mette in scena con diabolico candore personaggi in cerca di qualcosa che cambi la loro vita.
Daniel Kehlmann
Nato nel 1975 a Monaco di Baviera, vive dal 1981 a Vienna, dove ha studiato filosofia e letteratura. Il suo debutto letterario risale al 1997, anno di pubblicazione del romanzo Beerholms Vorstellung, che ha ottenuto il premio Förderpreis des Kulturkreises der Deutschen Wirtschaft. Da allora sono usciti, tra gli altri, Io e Kaminski (2003), già caso letterario in Germania, La misura del mondo (2005), una storia di ambientazione ottocentesca a tematica filosofica pubblicata in Italia da Feltrinelli, così come il recente I fratelli Friedland (2017). Le opere di Kehlmann sono state tradotte in più di dodici lingue e, nel 2001, la rivista “Stern” ha scritto che i suoi romanzi “emanano lo stesso irritante fascino di quelli di maestri come Nabokov e Proust”. Nel 2005 è stato insignito del prestigioso Candide-Preis.
Jonathan Franzen, La Repubblica, 23/10/2014
Franzen e Kehlmann «Niente filosofia siamo scrittori»
MangiaLibri, 10/10/2008
Scheda
Vanna Vannuccini, Almanacco dei libri (ilmiolibro), 19/04/2008
Le esistenze opache degli "altri"