Firenze, 1940. Fausto è apprendista operaio,
Adriana la figlia sedicenne di un piccolo borghese
dalle simpatie fasciste. Dopo la fine della guerra
sognano di sposarsi e trasferirsi in Germania.
Una sera lui le fa un regalo inusuale:
un ventilatore prodotto nella fabbrica in cui
lavora. Superata l’iniziale delusione di Adriana,
l’oggetto diventa il simbolo dell’inizio della loro
vita insieme. Lo stesso vento è la storia di Fausto
e Adriana, ma anche di Peppe e Bianca, di
Vittorio e Francesca, di Guido e Andrea, tutti
legati dal ventilatore, che passa di mano in mano
acquistando significati differenti e inserendo i
vari personaggi in una stessa mappa narrativa.
Con stile asciutto ed evocativo, attraversando gli
eventi topici del ’900 (la Seconda guerra
mondiale, il ’68, la caduta del Muro di Berlino),
il romanzo racconta la sgangherata geometria
dei rapporti umani.
Valerio Aiolli, “Lo stesso vento” & “Carteggio Bellosguardo”
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