In piccola cittadina danese, il figlio undicenne del lattaio trascorre la maggior parte del suo tempo a osservare il mondo e a tentare di fare contento il padre per cui ha un’ammirazione sconfinata. Questo padre, quasi eroe, è in realtà un uomo dispotico e depresso il cui unico talento è recitare commoventi orazioni funebri. E così al bambino non resta che sperare in un crescente numero di defunti... Esilarante e tragico. Irrestistibile.
Erling Jepsen
Nato nel 1956, è uno dei maggiori autori drammatici danesi, nel 2002 ha ricevuto il premio alla carriera dell’Associazione Drammaturghi Danesi. L’arte di piangere in coro è la sua seconda prova narrativa. Nel 2006 ne è uscita una continuazione dal titolo Med venlig deltagelse (Sincere condoglianze). I suoi libri sono tradotti in olandese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese.
Livio Partiti, il posto delle parole, 11/01/2014
Conversazione
Luca Lampariello, mangialibri, 12/12/2013
Scheda
Elvira Chimisso, letteraturaecinema.blogspot.it, 06/11/2013
Recensione
Camilla Baresani, Io donna, 05/10/2013
48 ore a Copenaghen
Chiara Beretta Mazzotta, Bookblister.com, 01/10/2013
Istigazione # 6
, Alto Adige, 02/09/2013
Le toccanti orazioni funebri del lattaio in Danimarca
MARIA VALERIA D’AVINO, Alias Domenica, il manifesto, 18/08/2013
Nel grottesco uno stile di vita e di racconto
Alberto Sebastiani, la Repubblica, 18/08/2013
L'arte di un padre nelle orazioni funebri
, Il Foglio, 08/08/2013
Recensione
Daniele Abbiati, il Giornale, 30/07/2013
Il nuovo Giovane Holden è l'antieroe di Erling Jepsen
, piermalessia.blogspot.it, 29/07/2013
recensione
, Left - Avvenimenti, 27/07/2013
Scheda