Memorie di una interprete di guerra
traduzione di Daniela Di Sora
Mosca, ottobre 1941. Sono passati quattro mesi
dall’attacco della Germania hitleriana all’URSS.
Elena Rževskaja, ventiduenne, lascia la fabbrica
di orologi dove lavora e si iscrive a un corso
per interpreti militari. Inizia un’avventura che
la porterà a diventare testimone attenta
e partecipe della guerra, in un movimento
continuo che attraverso cittadine e villaggi
sconvolti dal conflitto la condurrà al fronte,
e infine a Varsavia e a Berlino. Ed è qui, nel suo
ruolo di interprete militare, che la giovane Elena
si troverà nel maggio del ’45 al centro della
misteriosa vicenda del riconoscimento del corpo
carbonizzato di Hitler, di cui Stalin non informa
neanche il maresciallo Žukov, comandante
dell’Armata Rossa che entra vittoriosa in Berlino.
E a questo punto il libro da avvincente narrazione
diventa anche un ineludibile documento storico
che contribuisce a chiarire una delle vicende più
oscure della Seconda guerra mondiale.
Il libro è arricchito da un inserto fotografico con immagini d’epoca di proprietà dell’autrice.