Massimo Popolizio
Cyrano de Bergerac
regia di Daniele Abbado
Teatro
2009, Brossura 14,5x20,5
ISBN: 9788862430562
€ 8,00
Cyrano è un incantatore di donne ma innamorato infelice, anzi, innamorato senza speranza alcuna della cugina Roxanne, corrisposto solo nell’ombra dell’equivoco; la giovane è innamorata di Christian al quale Cyrano presta le proprie arti poetiche. Christian parlerà e scriverà imbeccato da Cyrano, per conquistare Roxanne, dando vita ad un triangolo amoroso che si protrarrà fino alle ultime righe del lavoro. Soltanto in punto di morte Cyrano troverà il coraggio di uscire da un’ombra durata quindici anni, per svelarsi a Roxanne e a sé stesso, concludendo in tal modo il suo rocambolesco percorso terreno. Un amore, sembra dirci, non ha bisogno di essere condiviso per essere esemplare. Cyrano lo sconfitto, suggeritore della vita e dell’opera di altri, ci indica passaggi dell’esistenza che non conosciamo, mescola estetica e vita, vita avventurosa e vita letteraria. Quando se ne va, porta nel mondo delle ombre il suo gran naso, simbolo di libertà, indipendenza, diversità, marchio di un eroe che si batte fino in fondo anche contro l’impossibile, persino contro le tenebre. Nel testo, la ricorrente metafora della luna simboleggia questa diversità di carattere utopico, fino alla famosa scena in cui Cyrano inventa “sei mezzi buoni di violare l’azzurro” e salire sulla luna. Resta la risonanza dell’agire di un personaggio in fuga verso l’eroismo di ogni gesto quotidiano, che assume su di sé la impossibilità di qualsiasi eroismo individuale. Un combattente già sconfitto in partenza, che lotta fino alla fine contro un destino tragicomico.
Massimo Popolizio
Nato a Genova nel 1961 è attore teatrale, cinematografico e
doppiatore. Formatosi artisticamente e professionalmente all’Accademia
Nazionale d’Arte Drammatica di Roma intraprende la carriera di attore teatrale
e, appena diplomato, inizia una proficua collaborazione artistica con il regista
teatrale Luca Ronconi. Nel 1995 vince un Premio Ubu come miglior attore per gli
spettacoli Re Lear di William Shakespeare e Verso Peer Gynt
ispirato al Peer Gynt di Ibsen; viene nuovamente premiato nel 2001
per I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni. Nel 2006 si aggiudica
invece l’Eschilo d’Oro, conferitogli da parte dell’INDA. Ha acquistato poi visibilità con le sue più recenti interpretazioni cinematografiche
in Romanzo Criminale, Mare nero e Mio fratello è figlio unico,
nonché nel recente ruolo di Vittorio Sbardella nel Divo di Paolo
Sorrentino. Nel 1998 ha vinto il Nastro d’Argento per il doppiaggio del film Hamlet
del regista Kenneth Branagh.