Ploutos o della ricchezza
(da Aristofane)
riscrittura di Ricci/Forte
regia di Massimo Popolizio
Il
dio Ploutus, accecato da Zeus perché non possa distinguere i giusti
dagli ingiusti, viene intercettato da un uomo e dal suo servo i quali
decidono di provare a ridargli la vista in modo che le ricchezze
possano essere distribuite a tutti. Ma nel momento in cui Ploutus
riacquista la vista ecco apparire la povertà che ammonisce il popolo
che dal momento in cui tutti diventeranno ricchi ci sarà la fine del
mondo perché nessuno vorrà più lavorare. Ed ecco presentarsi una serie
di personaggi: una vecchia che non può più godere le attenzioni del suo
giovane corteggiatore in quanto questi, ormai ricco, non ci pensa
proprio più, un avvocato accusatore che non ha più clienti, Ermes
stesso che scendendo dall’Olimpo si fa ambasciatore dell’ira di Zeus a
cui nessuno più offre libagioni chiedendo lui stesso un posto di
portiere tra gli umani.
Lo spettacolo ripropone una commedia classica da cui attingere
ispirazione per creare un cortocircuito linguistico tra mito e
contemporaneo e per ritrovare l’attualità delle tematiche come la
degenerazione politica, civile e culturale, o l’uso alchemico della
fantasia che, mescolando tutte le forme del comico, ci restituisce uno
degli esempi più straordinari di libertà di parola.