Evgenij Zamjatin
Evgenij Ivanovič Zamjatin, nato a Lebedjan’ (Russia europea sudoccidentale) nel 1884, studiò ingegneria
navale laureandosi nel 1908. Scrittore di impronta prevalentemente satirica, esordì con l’affresco
corrosivo In provincia
(1913), seguito dall’irriverente A
casa del diavolo (1914), che gli
costò un processo per vilipendio
alle istituzioni militari. Per sovrintendere
alla costruzione di
un rompighiaccio, Zamjatin nel
1916 si recò in Inghilterra,
donde trasse materiale per Isolani
(1918), ritratto tagliente
della società britannica. Tornato
in Russia nel 1917, ebbe un ruolo
letterario di primo piano nella
Pietrogrado postrivoluzionaria.
La stesura di Noi (1919-20), la sua
divulgazione soltanto orale e la
ricezione dell’opera in chiave di
libello anticomunista, crearono
le premesse per un vero e proprio
ostracismo nei confronti di
Zamjatin che, nel 1929, fu oggetto
di una violenta campagna
denigratoria. Lo scrittore ottenne
di potere lasciare l’Unione
Sovietica nel 1931, morendo a
Parigi nel 1937.
Noi apparve in traduzione inglese
nel 1924 e francese nel
1929 (un’edizione del 1946 di
quest’ultima venne letta e recensita
da George Orwell). La
versione integrale di Noi in
russo uscì per la prima volta nel
1952 a New York e, in URSS, soltanto
nel 1988.
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