Daniele Morante
Nato a Grosseto, i
suoi interessi prevalenti spaziano
dalla letteratura alla linguistica. Ha
svolto per lungo tempo attività di
consulente editoriale e traduttore
— da russo, francese e inglese —
per varie case editrici italiane, come
Garzanti, Einaudi e Bollati, oltre
che Voland. È autore di racconti.
Con Voland ha pubblicato la raccolta Belin, l’impostura (1997). Suoi
racconti e collaborazioni sono apparsi sulle riviste “Nuovi argomenti”, “Ombre rosse” (1977), “Paragone” (1992), in una silloge (Incursioni ai confini) edita dall’amministrazione comunale di Venezia,
nonché nell’ambito del volume Per
Anna Karenina (Voland 1995).
In campo linguistico ha collaborato
con una serie di articoli di geografia
delle lingue alla rivista “L’Universo”
(1991-1993), e ha pubblicato — in
francese — La ville en tant qu’atome
linguistique, catalyseur/relais de langues (Institut de la Francophonie
2000), Le Risorgimento italien
comme révolution des italophones
(L’Harmattan 2007), nonché Le
champ gravitationnel linguistique
(L’Harmattan 2009) frutto quest’ultimo di un lavoro decennale oltreché di una ricerca “sul terreno” di
sei mesi in Mali.
Sta attualmente curando un epistolario di Elsa Morante.
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